Questa volta nelle pagine di Robecchi visitiamo una Milano spaccata in due, quella rutilante di luci e di grandeur che cerca nell’Expo la propria rivalsa come capitale produttiva e morale del paese e quella multietnica e degradata, ma non priva di un suo fascino e di una sua integrità, delle periferie e delle strade dove l’odore del kebab è più consueto di quello del risotto. Un giallo carico di tensione ma anche divertente destinato a far discutere i lettori, compresi quelli che hanno visto il padiglione giapponese.